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Pasolini e il suo mito. Tradizione letteraria e metamorfosi intermediali (Pasolini et son mythe. Tradition littéraire et métamorphoses intermediales)

Beginn
15.12.2022
Ende
16.12.2022
Deadline Abstract
31.10.2022

Les doctorant.es en Etudes humanistes transculturelles de l'Université de Bergame invitent des propositions de communications en italien pour le colloque « Pasolini e il suo mito. Tradizione letteraria e metamorfosi intermediali » (« Pasolini et son mythe. Tradition littéraire et métamorphoses intermédiales »), qui se tiendra les 15-16 décembre 2022 à Bergame, Italie.

La date limite pour l'envoi des propositions est le 31 octobre.

Ci-dessous l'appel à communication en italien.

Università degli Studi di Bergamo, 15-16 dicembre 2022
Convegno del Dottorato in Studi Umanistici Transculturali
Comitato: Francesco Ottonello (coordinatore), Arianna Agudo, Stefano Perpetuini, Luca Pinelli.

Pasolini e il suo mito. Tradizione letteraria e metamorfosi intermediali
Facendo seguito alla giornata di studi Pier Paolo Pasolini: una disperata vitalità. Cento anni dalla nascita (1922-2022), svoltasi il 17 maggio 2022 presso la sede di via Pignolo dell’Università degli Studi di Bergamo, con interventi di Walter Siti e Marco Antonio Bazzocchi e dei docenti dell’ateneo Marco Belpoliti, Nunzia Palmieri, Adriano D’Aloia, un gruppo di dottorandi/e in Studi Umanistici Transculturali dell’Università degli Studi di Bergamo intende proseguire le celebrazioni del centenario pasoliniano organizzando il convegno Pasolini e il suo mito. Tradizione letteraria e metamorfosi intermediali previsto per le giornate 15-16 dicembre 2022. I lavori saranno ripartiti in tre sessioni scientifiche e una quarta sessione di conclusioni, con letture e testimonianze, perseguendo come obiettivo complessivo di «andare oltre Pasolini con Pasolini» (Belpoliti 2015).


Pier Paolo Pasolini (1922-1975), dal secondo Novecento a oggi, è assurto a personaggio paradigmatico e contradditorio della cultura italiana, in grado di alimentare e autopromuovere il suo mito nella vita e nella letteratura. La sua opera ha incontrato una fortuna internazionale di critica e di pubblico, innovando diversi generi letterari (poesia, narrativa, saggistica) e distinguendosi come «primo grande artista multimediale dell’epoca contemporanea» (Santato 2013), riconosciuto anche per il suo ‘cinema di poesia’ (Ferrero 2005). Infatti, l’intellettuale di origini friulane e romano di elezione «non può essere rinchiuso nei confini di un’opera o di un genere, ma è un autore che continuamente li attraversa, anzi li sovverte» (Bazzocchi 2022).


Il ‘caso Pasolini’, che ci si propone di studiare da varie prospettive connesse alla ricezione, alla transculturalità e all’intermedialità, è eccezionale proprio per la viscerale corrispondenza tra vita e opera, per cui possiamo parlare di una «letteratura corporale» (Siti1999), che prevede un’incarnazione della letteratura nella persona e nel corpo del poeta. Proprio per via dell’«intreccio di desiderio, corporeità e linguaggio» (Gragnolati 2013), Pasolini è stato associato a uno dei padri della letteratura italiana, Dante, di cui è stato celebrato l’anno scorso il Settecentenario della morte. Se quest’ultimo è l’autore che per eccellenza è divenuto il ‘personaggio’ di una sterminata ricezione e di una nutrita aneddotica (cfr. Rossi 2021), in Pasolini ricorre l’ossessione di una riscrittura della Commedia sfociata nella Divina mimesis (1975), pubblicata poco dopo la sua morte da Einaudi, con appunti manoscritti ritrovati persino nell’automobile dell'omicidio e nelle tasche del cadavere.


Nella prima sessione verranno accolti contributi sulla ricezione e sulle contaminazioni (quasi mai pacificate) di altri classici della letteratura italiana nell’opera pasoliniana. A titolo esemplificativo, limitiamoci a fornire due possibili casi di studio agli estremi cronologici, dal Trecento al Novecento. Ci riferiamo a Boccaccio, per la centralità vitalistica del Decameron, come mostra il primo film della Trilogia della vita del cinema pasoliniano (cfr. Vecce 2022), e a una figura cardine dell’establishment letterario dei decenni del secondo dopoguerra, spesso in conflitto con Pasolini: Eugenio Montale. Satura (1971) di Montale e Trasumanar e organizzar di Pasolini (1973) segnano, per altro, la fine di un’epoca, aprendo una nuova stagione per la poesia italiana. All’interno della tradizione secolare della letteratura italiana, sarà nostro interesse indagare il rapporto che l’opera di Pasolini intrattiene con quella di letterati più o meno distanti dal suo tempo e dalla sua poetica.


Nella seconda sessione si intende invece dare rilievo, da una parte, al rapporto dell’opera di Pasolini con la visione, dalle arti figurative al cinema (cfr. Cortellessa, De Laude 2021), dall’altra, al complesso della ricezione pasoliniana e al suo mito, generatosi precocemente, a seguito della ‘morte violenta’ avvenuta nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975. Pasolini è divenuto infatti un auctor bifronte, conteso tra diverse posizioni ideologiche, dalle più conservatrici alle più progressiste (cfr. Antonello 2012). Non solo a livello politico-culturale, ma anche a livello più strettamente letterario, saranno accolti contributi che intendono interrogarsi sulla possibilità di rintracciare degli elementi di ‘pasolinismo’ o ‘tardopasolinismo’ nella letteratura di fine Novecento e del primo ventennio dei Duemila (si pensi, per limitarci a due esempi, per la narrativa ad Aldo Busi e per la poesia a Dario Bellezza) con lo scopo di comprendere se nella ricezione di Pasolini abbia agito una funzione-personaggio e/o particolari rilievi in senso stilistico-letterario.


Se la seconda sessione è indirizzata verso il futuro, con un focus sull’aneddotica e il mito di Pasolini, la ricezione di Pasolini-personaggio e Pasolini-autore a cavallo tra Ventesimo e Ventunesimo secolo, con l’interesse per indagini extra-letterarie e transmediali, nella terza sessione ci si prefigge di esplorare la ricezione di scrittori e artisti, antichi e moderni, all’interno dell’opera di Pasolini, da autore tout court, dal poeta-traduttore al regista, con un approccio squisitamente comparatistico. Egli stesso amò definirsi una forza del passato, un moderno solitario e intriso di tradizione: «Io sono una forza del Passato / Solo nella tradizione è il mio amore / […] / E io, feto adulto, mi aggiro / più moderno di ogni moderno / a cercare fratelli che non sono più». Questi versi, con cui si apre e chiude una celebre lirica pasoliniana tratta da Poesia in forma di rosa (1964), furono fatti pronunciare da Pasolini anche al ‘personaggio-regista’, interpretato da Orson Welles, dell’icastico cortometraggio La ricotta (1963).


In questo senso, incentiviamo anche proposte di contributo sul rapporto lato sensu tra ‘tradizione’ e ‘traduzione’ nell’opera pasoliniana, vissuto con continua tensione e nell’ossimoro. Già a partire dal rapporto con la grecità e il mito classico è riscontrabile un netto binarismo, «che oscilla tra una lettura viscerale e barbarica (senz’altro dominante) e una lettura ideologica e didascalica» (Fusillo 2022). Sarà nostro interesse indagare nuove prospettive riguardanti sia la ricezione di autori e topoi antichi (greci, latini) sia l’intertestualità con l’opera di autori di varie letterature, dalla francese all’inglese, dalla tedesca alla spagnola, et alia. Nella maggior parte dei casi – basti ricordare due esempi per il teatro: la peculiare traduzione dell’Orestiade di Eschilo e Calderón, riscrittura attualizzante da La vida es sueño di Calderón de la Barca – Pasolini attiva un processo di incorporamento dell’opera altrui, con meccanismi di imitatio e riscrittura tesi sempre a un «incontro trasformazionale» (Ottonello 2018) tra poetiche e linguaggi, come a ribadire che nonostante le forze neocapitalistiche «la poesia resterà inconsumata» (come Pasolini pronunciò in un’intervista televisiva del 1971).


Call for papers
Per proporre un intervento si richiede di inviare un abstract di max. 300 parole (riferimenti bibliografici esclusi), corredato di indirizzo elettronico e nota biografica. Le proposte andranno inviate all’email pasolini.unibg@gmail.com entro le h 14.00 del 31 ottobre 2022, inserendo come oggetto “CFP Pasolini e il suo mito”.


Il convegno si svolgerà in presenza presso una delle sedi dell’Università degli Studi di Bergamo (15-16 dicembre 2022). Si prevedono cinque keynote lectures di studiosi/e di chiara fama e interventi di dottorandi/e, ricercatori/trici, studiosi/e juniores in un numero compreso tra dodici e sedici. I lavori saranno suddivisi nelle seguenti sessioni scientifiche: Pasolini tra i classici italiani, Pasolini intermediale e il suo mito tra XX e XXI secolo, Pasolini tra i mondi: una ricezione tra varie letterature. Seguirà un progetto di pubblicazione in volume con una selezione dei contributi. Le conferme di accettazione al convegno giungeranno entro il 10 novembre 2022.


Questioni e temi suggeriti per gli interventi
Questioni e temi di potenziale interesse del convegno, a titolo esemplificativo, sono:
- La tradizione italiana nell'opera pasoliniana (Dante, Boccaccio, Ariosto, Leopardi et al.)
- Rapporti e dialoghi con autori/autrici del Novecento (Elsa Morante, Montale, Fortini et al.)
- Il ‘mito Pasolini’ tra secondo Novecento e primi anni Duemila
- La ricezione nella cultura e nella letteratura contemporanee
- Relazioni e metamorfosi intermediali nell’opera pasoliniana
- I rapporti con la cultura visuale (cinema, arte, televisione, spettacolo)
- Comparazioni con autori e autrici di altre letterature
- Interazioni delle letterature straniere con l'opera pasoliniana
- Relazioni con il mondo antico e la cultura greco-latina
- Pasolini traduttore


Riferimenti bibliografici
Antonello Pierpaolo, Dimenticare Pasolini, Mimesis 2012.
Bazzocchi Marco Antonio, Alfabeto Pasolini, Carocci 2022.
Belpoliti Marco, Pasolini in salsa piccante, Guanda 2015.
Benedetti Carlo, Gragnolati Manuele, Luglio Davide (a cura di), Petrolio 25 anni dopo. (Bio)politica, eros e verità nell'ultimo romanzo di Pier Paolo Pasolini, Quodlibet 2020.
Cortellessa Andrea, De Laude Silvia, “Editoriale”, in Vedere, Pasolini, «Engramma», n. 181, 2021.
Ferrero Adelio, Il cinema di Pier Paolo Pasolini, a cura di Lorenzo Pellizzari, Marsilio 2005 (I. ed. 1977).
Fusillo Massimo, La Grecia secondo Pasolini. Mito e cinema, Carocci 2022 (I. ed. 1996).
Gragnolati Manuele, Amor che move. Linguaggio del corpo e forma del desiderio in Dante, Pasolini e Morante, Il Saggiatore 2013.
Ottonello Francesco, Pasolini traduttore di Eschilo, GRIN Verlag 2018.
Pasolini Pier Paolo, La poesia inconsumabile, https://www.youtube.com/watch?v=1My7T3WwxnA, 1971.
Redaelli Enrico (a cura di), La lezione di Pasolini, Mimesis 2020.
Santato Guido, Pier Paolo Pasolini. L'opera poetica, narrativa, cinematografica, teatrale e saggistica. Ricostruzione critica, Carocci 2013.
Siti Walter, De Laude Silvia (a cura di), P. P Pasolini, Tutte le sue opere, «I Meridiani», Mondadori 1998-2003.
Vecce Carlo, Il Decameron di Pasolini. Storia di un sogno, Carocci 2022.

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Forschungsgebiete

Italienische Literatur, Literatur und andere Künste, Intermedialität, Literatur des 20. Jahrhunderts
Pier Paolo Pasolini

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Datum der Veröffentlichung: 23.09.2022
Letzte Änderung: 23.09.2022